To count or not to count.

Le calorie contano?

Cosa accomuna un chimico che centellina un composto in una provetta e un bambino con un pallone in mano che con grandi falcate conta i passi di distanza dalla linea di una porta? Entrambi stanno utilizzando delle misure. L’uomo si serve delle misure per conoscere il mondo ma anche per comunicare, pensiamo ad esempio a come sarebbe difficile preparare una torta se la ricetta indicasse solamente quali ingredienti mettere e non in quale quantità oppure se al posto delle metrature su un progetto ci fosse scritto “grande così”, magari con le due manine disegnate ad indicar la distanza.

Cos’è la caloria?

Ogni ambito scientifico ha le sue misure e queste rivestono sempre un’importanza fondamentale. In termodinamica la caloria (Cal) indica l’energia necessaria per innalzare di 1°C la temperatura di 1g di acqua distillata alla pressione 1 atm. Essendo un’unità molto piccola, con il termine caloria in nutrizione si fa in realtà riferimento ad un suo multiplo, la kilocaloria (kcal= cal x 1000), utilizzata per indicare la quantità di energia che può esser estratta dagli alimenti e riutilizzata per compiere lavoro. La caloria ha un’importanza fondamentale perché permette di descrivere il bilancio energetico di un’individuo: quante calorie consuma, quante calorie introduce. Come funziona?

Pensiamo, senza piangere per un momento, al nostro conto in banca. Il saldo disponibile rappresenta in buona sostanza un bilancio tra le spese e le entrate. Già che stiamo sognando, sogniamo in grande: immaginiamo che la nostra busta paga ammonti a 2500 kcal. Se nel corso del mese ne spendessimo 2000 vedremmo il nostro conto rimpolpato di 500 euro. Al contrario se ci facessimo prendere la  mano con gli acquisti e ne spendessimo 2800, ci ritroveremmo con un conto “più magro” di 300 euro. Ecco, le calorie sono come i soldi, solo che al contrario di questi è più facile assumerle che consumarle. Infatti per dimagrire dovremmo instaurare un bilancio energetico negativo, ossia consumare più di quanto mangiamo, mentre per ingrassare ci basterà assumere più energia di quanta ne spendiamo nelle nostre attività quotidiane.

Come si contano le calorie?

Quando mangiamo introduciamo con l’alimentazione alcune molecole indicate con il termine generale di nutrienti, in quanto il nostro corpo trae appuno nutrimento dall’assunzione di queste sostanze. Di questi tre gruppi d macromolecole vengono indicato con il termine di macronutrienti, la loro peculiarità è quella di apportare energia, stiamo parlando di carboidrati, proteine e grassi. Mentre per ogni grammo dei primi due, il nostro corpo è in grado di ottenere 4 kcal utili, gli ultimi hanno un’efficenza energetica decisamente più alta, arrivando a 9 kcal per grammo. Questo significa che se da 10g di proteine o di carboidrati otteniamo comunque 40kcal, mentre dalla stessa quantità di grassi ne otteniamo 90. Questo ci fa rapidamente capire perché con una dieta spropositatamente grassa e non controllata, tendiamo ad ingrassare.

Per contare le calorie che assumiamo è sufficiente quindi pesare gli alimenti che mangiamo, girare la scatola e leggerne i valori nutrizionali. In alternativa a questo metodo, che in effetti è un pochino macchinoso, si possono utilizzare delle app di tracciamento degli alimenti, alcune molto conosciute ed utilizzate.

Le calorie contano?

Una delle ultime mode in fatto di alimentazione è sostenere che le calorie non contino nulla, con grande dispiacere di quest’ultime. Perché molti professionisti del settore sostengono questa dottrina?Diciamo che la risposta sta in un errore di sintassi, non sono le calorie a non contare, queste continuano anzi ad essere drammaticamente molto importanti per il destino del nostro giro vita, siamo noi che in alcuni casi potremmo non contarle. Molte persone infatti anche senza contare le calorie possono tramite approcci dietetici particolari, ridurre il proprio grasso corporeo. Stregoneria? Non proprio. Semplicemente molti approcci dietetici non richiedono di pesare gli alimenti concentrandosi sulla qualità degli alimenti e dell’alimentazione in generale. In maniera quasi involontaria questo però riflette anche sulle quantità ingerite.  Questo avviene perché di solito si  mangia tanto principalmente perché si mangia male: per esempio uno sproposito di cibi grassi e ricchi di zuccheri che apportano molte calorie ma possiedono scarso potere saziante. Quando viene adottato un regime dietetico a base di cibi che a fronte di poche calorie possiedono inducono maggiore sazietà magicamente, anche senza misurare il quantitativo di cibo, si dimagrisce. Questo funziona però solo in determinate condizioni:

  • Persone sovrappeso o obese;
  • Regimi alimentari sregolati;
  • Persone sedentarie che congiuntamente all’inizio della dieta attivino anche un programma di allenamento;
  • Bambini, questi che possiedono tendenzialmente capacità di autoregolazione dell’assunzione di cibo superiori rispetto agli adulti;
  • Vulnerabilità psicologica, laddove alcune caratteristiche proprie dell’individuo potrebbero predisporre allo sviluppo di disturbi del comportamento alimentare, sempre ammesso che questi non siano già in atto. In questi casi è infatti importante ristabilire un corretto rapporto col cibo, piuttosto che esercitare un controllo che a lungo termine potrebbe mostrarsi disfunzionale.

Va poi detto che con ogni probabilità questo approccio funzionerà per un certo periodo di tempo tendendo poi a perdere di efficacia. Dopo i primi chili persi, gradualmente il peso tenderà a stabilizzarsi e richiederà l’intervento di nuovi approcci dietetici.

Per tutti coloro che sul proprio fisico vogliono invece fare un lavoro di cesello, come togliere quel sottile strato di pancetta che tiene al caldo la tartaruga, sarà probabilmente necessario approcciare alla dieta in modo differente, conoscendo esattamente la quantità del cibo ingerito e quindi delle calorie che si introducono. Allo stesso modo sarà però comunque importante mantenere particolare attenzione non solamente sulla quantità,  ma anche sulla qualità in termini di nutrienti. L’approccio “contano solo le calorie” è probabilmente tra i più scorretti in assoluto.

Conclusione

In definitiva misurare è probabilmente la strada migliore per ottenere un risultato sicuro, in quanto difficilmente si può controllare ciò che non si misura, ma è anche vero che a volte l’approccio migliore non è necessariamente il più adatto.