Come (non) funziona la dieta di Adele
Recentemente mi è capitato di imbattermi nella foto di una nota cantante che ha perso molti chili seguendo una fantomatica dieta miracolosa di cui sinceramente non conoscevo l’esistenza. Rimango sempre molto colpito dai cambiamenti fisici che le persone riescono a fare con un po’ di buona volontà e incuriosito dalla cosa ho cercato un po’ su internet di che cosa si trattasse. Dopo le prime due righe lette la laurea appesa al muro dietro di me ha preso fuoco e sono anche sicuro di averla sentita gridare “non mi hai mai meritato”. Così privato del frutto del sudore di 5 anni accademici, prendo nota: se solo le riviste da poltrona del parrucchiere parlano di qualcosa è probabile che sia una vaccata. Però devo dire che mi ha dato lo spunto per scrivere questo articolo e per addentrarmi un po’ nel mondo delle diete lampo, tra beveroni dall’odore tossico e tisane che fanno fare tanta plin plin. Iniziamo a parlare però proprio di questa dieta Sirt, che ci darà qualche spunto.
Cosa sono le sirtuine?
Questo sarà un paragrafo un pochino più tecnico anche se molto semplice da capire, per cui chi vuole può saltare direttamente alla “ciccia” dell’articolo, ma se vuoi scoprire cosa sono le sirtuine, siediti comodo, attacca la musica di superquark e inizia a leggere le righe che seguono.
Le sirtuine sono una famiglia di enzimi, in particolare sono delle istone-deacetilasi. Nota: gli enzimi sono generalmente delle proteine che hanno il ruolo di consentire le reazioni metaboliche.
Un gene per essere trascritto e quindi produrre la proteine per cui codifica ha bisogno di particolari fattori di trascrizione. Il mestiere delle sirtuine è qualcosa di veramente tosto. Decidono quale fattore di trascrizione deve vivere e quale deve morire e quindi in sostanza decidono quali geni possono esser trascritti e quali invece devono essere bloccati. Come lo fanno? Togliendo a queste molecole un gruppo acetile le marchiano: questa bollatura molecolare per alcuni fattori di trascrizione significa vita, per altri morte, in quanto in questo modo vengono riconosciuti da una proteina di trasporto chiamata ubiquitina, un killer senza pietà che porta alla degradazione delle proteine cui si lega.
Tra tutte queste deacetilasi una in particolare è un po’ la Fonzie delle sirtuine, la SIRT-1. Un pugno al jukeboxe e tutto fila per il verso giusto. In generale sposta il metaboliso dall’utilizzazione dei carboidrati a quella dei grassi. Vediamo più nello specifico cosa è in grado di fare questa istone deacetilasi con il giubbotto di pelle e il ciuffo:
- Fegato: in condizioni di digiuno il fegato si prodiga per mantenere livelli accettabili di glucosio nel sangue. In una prima fase un ormone pancreatico noto come glucagone promuove la formazione di nuovo glucosio a partire da altri substrati (piruvato, lattato, glicerolo, aminoacidi). Solamente in una seconda fase, quando il digiuno si prolunga, viene ottenuta energia ossidando gli acidi grassi. La SIRT-1 interviene proprio nel bloccare la prima fase e promuovere l’inizio della seconda. Sempre nel fegato questa proteina blocca la sintesi di colesterolo, destinando alla degradazione il fattore di trascrizione che ne attiva la sintesi (SREBP). Allo stesso tempo promuove il richiamo del colesterolo dalla periferia verso il fegato e la sua degradazione;
- Muscolo. Nel muscolo la SIRT-1 attiva il consumo di grassi e la formazione di mitocondri, gli organelli cellulari deputati all’ossidazione dei grassi;
- Tessuto adiposo. La SIRT-1 ha un effetto inibitorio sulla differenziazione delle cellule adipose e dell’accumulazione di grassi. Inoltre obesità e sindrome metabolica sono caratterizzate da un basso grado di infiammazione sistemica associato a insulino-resistenza. La SIRT-1 interviene anche a questo livello reprimendo l’attività di alcune molecole infiammatorie (NFkB) e riducendo quindi lo stato infiammatorio;
- Sistema nervoso centrale. La SIRT-1 regola il dispendio energetico e il peso corporeo a livello dei neuroni POMC dell’ipotalamo che regolano la sazietà. Quindi non solo interagisce a diversi livelli per aumentare il consumo di grasso e ridurre l’infiammazione, ma interviene anche nella regolazione dell’appetito.
Come (non) funziona la dieta Sirt?
La dieta si compone di due fasi:
- Fase-1: nei primi 3 giorni il menù prevede frullati verdi fatti con sirtfood e un solo pasto solido per un ammontare di 1000 calorie. Dal quarto giorno si passa a due pasti al giorno accompagnati dai soliti beveroni verdi;
- Fase due: per i successivi 14 giorni si passa a tre pasti al giorno e quando ormai si è prossimi a trasformarsi in un, seppur molto in forma, Hulk si passa ad un solo beverone verde.
Ovviamente come ogni dieta da copertina flessibile che si rispetti, il tutto è condito con la riduzione dei carboidrati e con regole arbitrarie sui tempi di assunzione di queste moderne pozioni.
Il “principio” su cui si fonda questo tipo di strategie è che i sirtfood, per la loro ricchezza in polifenoli sarebbero dei potenti attivatori della trascrizione dei geni che codificano per le sirtuine, cioè il gene magro che la dieta reclamizza. Per questo alimenti il mantenimento nella dieta di alimenti come cioccolato e vino rosso sono parte fondante del marketing di questa dieta.
Cosa dice la scienza?
E’ vero che alcuni studi hanno trovato un effetto positivo del resveratrolo, il re di tutti i polifenoli, nell’attivare la SIRT-1. Diciamo però anche che sono per lo più studi sui topi (Baur et al.2006; Lagouge et al.2006; Milne et al, 2007; Feige et al 2008). Quindi ottime notizie per i topolini che stanno leggendo. Scherzi a parte è probabile che l’effetto positivo che i polifenoli hanno sulla nostra salute sia mediato dall’attivazione delle sirtuine. E’ però anche vero che la produzione di sirtuine viene attivata da una componente ancora più importante: il deficit calorico. Le sirtuine infatti per funzionare hanno bisogno di una molecola dal nome lunghissimo, il nicotinammide adenin dinucleotine, in arte il NAD+. Quando c’è abbondanza di nutrienti il metabolismo riduce il NAD+ in NADH (glicolisi), quindi i livelli del primo scendono, sopprimendo anche la produzione di sirtuine. Quando invece ci troviamo in restrizione calorica il metabolismo si sposta verso altri meccanismi (fosforilazione ossidativa) e così il NADH viene ossidato a NAD+. Gli aumentati livelli di quest’ultimo stimolano la produzione di sirtuine.
Alcune considerazioni..

- Iniziamo con il dire che esiste un’altra dieta molto famosa che fa dei polifenoli una priorità, si chiama dieta mediterranea…mai sentita? Alla base della piramide alimentare ci sono proprio gli alimenti di origine vegetale, ricchi di polifenoli. Il problema della dieta mediterranea è che non promette di perdere 3.5 kg in una settimana, le uniche cose che può offrire sono una drastica riduzione del rischio di malattie cardiovascolari, di malattie metaboliche e di patologie tumorali. Ma in fondo, chissene frega?
- Se mangi 1000 calorie al giorno stai perdendo peso perché hai instaurato un deficit calorico, per altro eccessivo, non perché bevi 3 frullati verdi al giorno. Credere che siano le bevande verdi a farci dimagrire, è un po’ come credere che la vostra vicina vi sorrida tutti i giorni perché gli piacete e non perché si collega di frodo al vostro wi-fi;
- Il corretto apporto calorico giornaliero è differente per ognuno di noi, perché tiene conto della nostra struttura fisica, delle nostre abitudini di vita, di fattori genetici, fisiologici, ma forse anche sociali ed emotivi. Optare per una soluzione che vende a tutti la stessa ricetta è la strada più sbagliata in assoluto. Voi ci andreste da un meccanico che senza guardar la macchina, non importa quale sia il guasto, dice a tutti che è il semiasse?;
- Una scelta alimentare va sposata per tutta la vita quindi i programmi che fissano una scadenza, per esempio 21 giorni, partono da un presupposto sbagliato…e probabilmente anche voi;
- Qualunque dieta funziona perché ci da una regolarità. Di solito chi guerriglia costantemente con qualche kg di troppo è abituato a non controllare ciò che mangia. Quindi il solo fatto di iniziare una dieta, di avere dei pasti scanditi, delle regole da seguire, di avere sotto controllo quello che introduce lo porta al dimagrimento.
Perché queste diete ci attirano?
Siamo tutti affascinati dal selvaggio richiamo della soluzione semplice, della pillola magica che risolve tutti i nostri problemi in un colpo solo. Siamo maggiormente disposti a sacrificare tutto il nostro panche per pochi giorni piuttosto che una sola briciola per tutta la vita. Siamo spaventati dal sacrificio e dalla fatica ma questo non ci impedisce di ambire a risultati strabilianti, che possono essere frutto di un percorso semplice solamente sulla copertina di una rivista. E siamo la fortuna di chi ci vende la felicità a 12,99 €.
In conclusione…
In conclusione, sono profondamente affascinato da tutti coloro che infrangono questa modalità del tutto umana di vivere. 30 Kg non si perdono in 21 giorni e se questo accade e si rimane vivi, di certo non si mantengono. 30 Kg non si perdono con una dieta insostenibile e con regole assurde. Si perdono con la ferma determinazione a migliorare sè stessi, con la consapevolezza che si sta facendo qualcosa di giusto per la propria salute.